Una colletta per un vaccino open

L’immagine è il logo dell’AISA associazione per una scienza aperta e condivisa.

Ho scritto questa mail ad un po’ di associazioni e di persone.

Buongiorno sono  Matteo Ruffoni uno storico attivista a favore del software libero e della conoscenza condivisa.Vi scrivo dopo aver avuto una cordiale telefonata con il prof. Roberto Caso dell’università di Trento, e presidente dell’AISA (https://aisa.sp.unipi.it/chi-siamo/) che ci legge in cc e che condivide questa mia proposta.
Una settimana fa fa ho scritto una mail e postato su FB una proposta per lanciare in rete una colletta per finanziare, almeno dare un contributo, a chi sarà disponibile a fare ricerca sulle cure anticovid condividendo le proprie scoperte.
Ho proposto, e con questa mail propongo, alle mie due associazioni di riferimento Wikimedia Italia e ILS di farsi promotrici di donazioni e raccolte fondi a favore di ricercatori che accettassero di pubblicare in condivisione i loro risultati.
L’organizzazione della raccolta potrebbe essere appunto gestita da una delle associazioni ILS, AISA o Wikimedia alle quali sto/stiamo rivolgendo la proposta e chiedo a voi destinatari la disponibilità a far parte di un comitato per la gestione dei fondi raccolti e la definizione delle regole di pubblicazione, che ho avuto modo di approfondire grazie a due suggerimenti di simone Aliprandi.Nell’eventualità di dover rendere pubblico un risultato di ricerca ritengo che si possa prendere in considerazione l’idea di fare una pubblicazione difensiva.

Questa proposta mi è venuta in mente in seguito agli appelli per la condivisione dei brevetti, almeno temporanea, del dottor Burioni e di Luciana Littizzetto nella trasmissione Che tempo che fa e agli articoli apparsi sull’Adige che informavano che al Cibio sarebbero “bastati” due milioni di euro per portare a termine una prima fase di ricerca sul vaccino.
Qui https://www.robertocaso.it/2020/05/09/covid-19-pandemia-e-proprieta-intellettuale/ il professor Caso ha raccolto anche altri interventi sulla stampa che fanno la stessa richiesta a riguardo di una condivisione delle scoperte brevettate affinchè, condividendole, sia possibile aumentare la produzione dei vaccini.Mi rendo conto inoltre che la proposta è un po’ provocatoria ed ha come scopo oltre alla raccolta dei soldi anche quello di suscitare un dibattito pubblico sulla reale necessità dei brevetti, del copyright o perlomeno di una legislazione come la nostra che la momento io trovo troppo “protezionistica”.